Energia dal sole

Quindicimila euro finanziati dal GAL per realizzare l’impianto fotovoltaico, trentamila per potenziare la linea Enel. È il paradosso a cui sono andati incontro diverse aziende agricole ogliastrine che hanno rinunciato a un finanziamento di fondi Leader, finalizzato alla realizzazione di un impianto fotovoltaico nella loro azienda, che avrebbe consentito loro di risparmiare sul consumo di energia elettrica e incrementare il proprio reddito grazie al conto energia. Gli imprenditori, gran parte dei quali allevatori, a fronte di un contributo medio di quindicimila euro, si sono visti richiedere fino al doppio dall’Enel per il necessario potenziamento della linea.

A farsi loro portavoce è l’ulassese Giovanni Serra, vicepresidente del GAL, rappresentante di Coldiretti nel consiglio di amministrazione.

“Il PSL è un’occasione di crescita”, afferma, “ma purtroppo a volte succede che i costi per la realizzazione delle strutture, come in questo caso, vanifichino gli sforzi di un consorzio come il nostro e degli stessi imprenditori. È un peccato, visto che stanno sempre diminuendo le opportunità e anche stanziamenti non elevatissimi come questi possono essere però un toccasana per le aziende del comparto agropastorale e permettere loro di avere una fonte di reddito aggiuntiva, attraverso la vendita dell’energia, accanto a quelle tradizionali”.

La defezione degli allevatori è anche dovuta alla scelta della Regione di non ammettere ai finanziamenti l’autoconsumo, ovvero la possibilità di produrre soltanto l’energia necessaria al fabbisogno dell’azienda, senza l’obbligo di immissione in rete. Scelta dovuta alla possibilità di utilizzare per quest’ultimo scopo misura 121 del PSR (Piano di sviluppo rurale), gestita però a livello regionale e quindi con una concorrenza più ampia dell’altro caso, limitato al territorio ogliastrino e per questo più abbordabile. Questo ha indotto dieci imprenditori a rinunciare al finanziamento. Una sconfitta per la piccola imprenditoria ogliastrina dell’agricoltura e della pastorizia, che ancora oggi si trova spesso a combattere con la mancanza dei servizi infrastrutturali di base, dalla corrente elettrica alle strade di collegamento.

F.M.

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